Il segretario generale del CGIE Michele Schiavone ha auspicato il coinvolgimento, nella promozione dell’Italia all’estero e nel rilancio del Paese, del Consiglio Generale quale interprete delle potenzialità insite nelle comunità di connazionali nel mondo e di italodiscendenti, che svolgono un ruolo dinamico di primo piano, attraverso le loro rappresentanze di base, e ha sollecitato la collaborazione del Governo, mediante i buoni auspici della DGSP, per la convocazione dell’Assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-PA-CGIE, che di tale processo rappresenta un passaggio fondamentale; da parte sua, l’ambasciatore Lorenzo Angeloni, Direttore generale della DGSP, ha sottolineato gli aspetti più innovativi del Patto per l’Export, che costituisce l’architrave del sostegno pubblico all’internazionalizzazione del Paese, e che già alla sua presentazione, nel giugno dello scorso anno, conteneva in nuce alcuni dei principi poi ripresi dal PNRR quali la comunicazione e la formazione per colmare le lacune relative alle competenze digitali dell’Italia, anche riguardo alle PMI.
Ha inoltre specificato come il piano per la comunicazione all’interno del citato Patto per l’Export, dal quale si attendono grandi ritorni in termini di incremento di volume delle esportazioni e di “indice reputazionale del Paese”, non abbia precedenti nell’ambito della Pubblica Amministrazione, avendo per oggetto la divulgazione nel mondo delle eccellenze italiane. Ha specificato infine che il PNRR Farnesina sarà dedicato fondamentalmente al potenziamento del fondo 394 della SIMEST già a partire dal prossimo mese di settembre. Nelle sue considerazioni a conclusione dell’incontro ha puntualizzato come la legittima istanza del CGIE relativa al coinvolgimento della rappresentanza delle collettività all’estero nel processo di promozione del sistema Paese debba realizzarsi attraverso il dialogo e l’incontro con la rete diplomatico-consolare in funzione delle specificità locali.
Patto per l’Export (stato e prospettive)
Il Capo dell’Ufficio I della DGSP, min. plen. Stefano Nicoletti, ha illustrato in dettaglio le misure del programma Smart export che mira, in collaborazione con le migliori Università italiane, a fornire per un anno alle micro e medie imprese, e ai professionisti che le sostengono, occasioni formative – asincrone sul web – per i processi di internazionalizzazione. Il programma prevede inoltre la concessione di bonus alle imprese manifatturiere per colmare il digital divide. È stato altresì stretto un accordo con l’ICE per consentire una “vetrina” per i prodotti italiani all’estero attraverso l’utilizzo delle grandi piattaforme digitali già esistenti. Ha infine evidenziato come il Governo sia riuscito a catalizzare, attraverso il Patto per l’Export, risorse senza precedenti pari a 5,3 miliardi di euro.
Il presidente della Commissione tematica “Informazione e comunicazione” del CGIE Giangi Cretti si è chiesto come il Patto per l’Export coinvolga e valorizzi le professionalità ed esperienze degli italiani nel mondo, esprimendo la preoccupazione che una strategia integrata concepita a livello centrale rischi di prescindere da tale aspetto, specie per quanto concerne la comunicazione. Al riguardo, ha manifestato il timore che la rete diplomatico-consolare non sia ancora in grado di svolgere efficacemente un ruolo in tal senso, e pertanto ha sollecitato la DGSP a considerare la funzione che il CGIE può rivestire allo scopo.
Grandi eventi internazionali e sviluppo promozione integrata
Il min. plen. Giuseppe Pastorelli, ha puntualizzato che l’Ufficio VIII della DGSP, che dirige, si sta adoperando per il sostegno del comparto culturale e creativo, il quale ha risentito in maniera particolare della crisi conseguente alla pandemia, immettendo liquidità nel sistema attraverso specifici bandi finalizzati al finanziamento di idee e progetti, e lanciando il portale web Italiana. Lingua Cultura Creatività nel Mondo, che ha consentito il dialogo diretto con il pubblico internazionale valorizzando le iniziative dell’Amministrazione a livello centrale e locale, con l’obiettivo di un maggiore coinvolgimento dei giovani anche mediante iniziative editoriali loro dedicate come l’inedito libro di Geronimo Stilton. Ha informato inoltre che per l’arricchimento della narrazione dell’Italia nel mondo verrà lanciato a breve un videogioco prodotto dalla Farnesina per il quale sarà fondamentale l’apporto del CGIE e delle comunità italiane nel mondo. Verranno altresì promosse iniziative integrate, sfruttando appieno le tecnologie informatiche anche mediante la produzione di contenuti audiovisivi, e che entro la fine del 2021 verrà convocata la prossima edizione degli Stati Generali della lingua italiana per i quali la rete diplomatico-consolare verrà attivata affinché avvii un confronto al riguardo con le collettività locali.
Il Presidente della V Commissione tematica del CGIE, Nello Collevecchio, ha posto l’accento sull’importanza di attuare a livello locale la programmazione e la pianificazione delle iniziative relative alla promozione del sistema Paese, coinvolgendo anche il Consiglio Generale. Ha inoltre evidenziato la necessità di maggiore attenzione e sostegno economico nei confronti delle iniziative di promozione del made in Italy da parte delle organizzazioni di italiani impegnate in tal senso.
Il consigliere del CGIE Aniello Gargiulo ha sottolineato che per favorire l’inserimento delle comunità italiane all’estero nel processo di internazionalizzazione occorre una revisione dei programmi di diffusione della lingua ricalibrandoli in modo da intercettare anche gli italodiscendenti, nonché la previsione di corsi di formazione per “promotori e partners del made in Italy”. In proposito, il Presidente della Commissione tematica “Lingua e cultura” del CGIE, Fernando Marzo, ha evidenziato l’apporto fondamentale storicamente fornito dagli imprenditori italiani all’estero, in particolare nei settori dell’agroalimentare e della ristorazione che tanto contribuiscono alla formazione del PIL, formati grazie ai corsi di lingua e cultura erogati dagli enti promotori locali, e ha sollecitato il MAECI a fornire maggiori ragguagli in merito all’impiego e alla ricaduta per le comunità all’estero degli oltre cento milioni di euro stanziati dal Governo a tal fine.
Ricerca italiana nel mondo
Il cons. amb. Domenico Fornara, Capo Ufficio IX della DGSP, ha rimarcato l’attività della Farnesina nel campo della promozione integrata dell’Italia con riferimento all’innovazione, realizzata dalla diplomazia scientifica in collaborazione con i maggiori enti pubblici di ricerca, con particolare attenzione alle ricadute economiche sul Paese. Allo scopo, gli oltre trentamila ricercatori italiani nel mondo che svolgono attività legate all’innovazione sono considerati un insostituibile punto di forza con cui fare squadra anche mediante gli strumenti informatici sviluppati ad hoc. Ha inoltre ricordato le oltre cento iniziative promosse dal MAECI nell’ambito delle rassegne tematiche collegate alla promozione della ricerca; a tal fine, sono state messe a sistema le associazioni di ricercatori italiani nel mondo.
La vicesegretaria generale per i Paesi anglofoni extraeuropei Silvana Mangione ha posto l’accento sulle cause dell’esodo dei ricercatori italiani e del loro mancato rientro in patria, sottolineando l’esigenza di recuperare il dialogo con quanti di loro si sentono abbandonati dal Paese una volta varcati i confini nazionali, facendoli divenire strong power all’interno del soft power costituito dalla comunità degli italiani all’estero, trasformando così tale realtà in un’opportunità anziché in una perdita. Allo scopo, ha invocato una sempre maggiore collaborazione tra il CGIE e la DGSP in merito all’internazionalizzazione delle Università e all’impiego dei ricercatori italiani quali teste di ponte nel rapporto con le istituzioni straniere.
Il vicesegretario generale per i Consiglieri di nomina governativa del CGIE Rodolfo Ricci, evidenziando il patrimonio inestimabile costituito dagli oltre sei milioni di iscritti all’AIRE nel processo di internazionalizzazione, ritiene che il MAECI debba dar vita a una relazione stabile e duratura con il Consiglio Generale tesa ad attivare le enormi potenzialità di tali realtà sui territori nelle loro diverse articolazioni, nella consapevolezza che la formazione delle giovani professionalità italiane attuata direttamente all’estero piuttosto che in Italia comporta costi nettamente inferiori e risultati migliori per il Paese.
La presidente della VII Commissione tematica del CGIE Maria Chiara Prodi ha rimarcato le diverse realtà in cui gli italiani all’estero sono presenti e come questi ultimi riescano a connetterle; il Consiglio Generale e il MAECI devono a suo avviso unire le forze per far sì che il sistema Paese non resti solo “un’etichetta”, ma si traduca nell’effettiva capacità di agire collettivamente e garantire la realizzazione dei progetti. Ha inoltre evidenziato l’opportunità di assicurare la cosiddetta “circolarità” dei nuovi flussi migratori.
Progetto di promozione delle micro, piccole e medie imprese italiane verso l’estero e viceversa
Il consigliere del CGIE Antonio Putrino ha infine illustrato il progetto di promozione delle micro, piccole e medie imprese italiane, molto diffuse e più numerose rispetto alle realtà analoghe degli altri Paesi, ma che stentano ad affermarsi sullo scenario internazionale. Lo studio rileva che la peculiarità delle collettività italiane consiste nel fatto che esse sono molto radicate nel tessuto sociale dei Paesi di accoglienza e mantengono forti legami con la madrepatria in virtù della cultura che le accomuna e della rete di rappresentanza in cui sono strutturate; si è pertanto ideato un portale web, sulla scorta di modelli già testati, che consente loro di combinare l’offerta delle PMI con le strutture degli italiani all’estero e la loro rappresentanza per la pubblicità e la commercializzazione.
In conclusione della riunione, il segretario generale Michele Schiavone ha espresso l’auspicio che quanto è emerso nel corso dell’incontro costituisca l’avvio di un percorso comune e continuativo fra CGIE e Farnesina, e che il MAECI fornisca indicazioni in tal senso alla rete diplomatico-consolare affinché il patrimonio delle collettività all’estero contribuisca in maniera sempre più sostanziale al rilancio del Paese.