“A Basilea i primi passi per connessioni virtuali e reali”

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In un noto locale in pieno centro a Basilea, giovedì 11 aprile i giovani italiani residenti nella città svizzera, si sono riuniti per l’ultimo incontro preparatorio in vista del Seminario di Palermo. Ad organizzarlo, insieme agli altri che lo hanno preceduto, è stato il Comites di Basilea, o meglio i suoi giovani delegati che nelle giornate siciliane si faranno portavoce delle proposte raccolte fra i coetanei. L’invito prometteva un incontro informale, un’occasione per i giovani italiani qui residenti di conoscersi e condividere aspettative e progetti futuri da portare all’attenzione dei lavori di Palermo, ma su cui soprattutto concentrarsi dopo e nei propri luoghi attuali di vita. E così difatti è stato, davanti ad una birra i due giovani delegati del Comites di Basilea, Marianna Sica e Salvo Buttitta, hanno introdotto il programma del Seminario, fatto il punto su quanto emerso negli altri incontri e sollecitato i partecipanti a mettere in comune le loro esperienze.

IL BISOGNO DI TESSERE RELAZIONI
Variegata la provenienza e i profili degli altri giovani partecipanti, per lo più arrivati a Basilea da poco, si va dai cinque mesi di una partecipante Sarda ai tre anni di un ragazzo Veneto, e con un bagaglio esperienziale altrettanto molteplice, non solo accademici ma anche ragazzi ancora in cerca di lavoro o manovali.
Tutti, da quanto emerso, accomunati da una forte esigenza, quella cioè di tessere relazioni, dare continuità a questi momenti di incontro, adottare strumenti e soluzioni capaci di connettere non solo virtualmente le loro esistenze qui a Basilea.
L’incontro si conclude con l’impegno di Marianna e Salvo a organizzare una serata post-Palermo per condividere l’esperienza e soprattutto iniziare a dare concretezza a quella rete di giovani italiani a Basilea che sembra proprio stare facendo i primi passi.

IL WEB AIUTA MA NON È TUTTO
Al termine Marianna ci lascia le sue impressioni: “Momenti come questo ci confermano di aver intrapreso un percorso di cui si sente la necessità. Noi giovani italiani all’estero abbiamo l’esigenza di mettere in comune le nostre esperienze, di tessere una rete che leghi concretamente le nostre istanze e aspettative, il web aiuta ma non può essere lo strumento! Il Seminario di Palermo ci darà la possibilità di condividere proposte e idee, inscrivere nella narrazione del nostro Paese di origine le nostre esperienze, non dimenticando che l’Italia ha costruito la sua Storia anche sull’emigrazione. Le nostre voci oggi sono la continuazione di questa Storia, sta a noi allora orientarne la direzione. E questo sarà lo spirito con cui affronteremo il Seminario, carpire il più possibile dai nostri coetanei nel Mondo per costruire qui a Basilea una Rete capace di tenere insieme e rinforzare tanto le nostre aspettative e progetti quanto i nostri diritti all’estero”.